DIRITTO DI CONTARE: LE DONNE ALLA NASA

Vediamo quali sono le Donne che hanno contribuito allo sviluppo di nuove tecnologie lavorando nel campo della scienza, ingegneria e matematica. e soprattutto nel settore SPAZIALE tipicamente dominato dagli uomini.

  • Diritto di Contare: Katherine Johnson, Dorothy Johnson Vaughan, Mary Jackson
  • Margaret Hamilton
  • Kitty O’Brien Joyner
  • Annie Easley

A breve anche …

  • Jeanette Scissum
  • Kathry P. Hire
  • Kathryn Peddrew
  • Melba Roy
  • Nancy Grace Roman
  • Ellen Ochoa
  • Kalpana Chawla
  • Pearl Young
  • Sally Ride

 

IL DIRITTO DI CONTARE (HIDDEN FIGURES): Katherine Johnson, Dorothy Johnson Vaughan, Mary Jackson


La storia delle scienziate che grazie ai loro calcoli a mano ci hanno portato sulla Luna

Il diritto di contare è un film del 2016 che narra la storia vera di tre matematiche, scienziate e fisiche Katherine Johnson, Dorothy Johnson Vaughan e Mary Jackson, le prime tre donne afroamericane a lavorare alla NASA che agli inizi degli anni ’60 alla NASA collaborando alle missioni spaziali degli Stati Uniti fornendo un contributo fondamentale allo sviluppo aeronautico americano. Queste tre donne non sono da ricordare soltanto perché svolgevano calcoli complessi a mano, ma anche e soprattutto per le loro lotte contro la segregazione e il razzismo.

Siamo nel 1961, in piena Guerra Fredda. A seguito della recente prima missione spaziale con equipaggio umano conclusasi con successo dall’Unione Sovietica, gli Stati Uniti, per non subire un gap tecnologico imbarazzante, decisero di avviare anch’essi un progetto per la conquista dello spazio. Negli States però vige un clima ostile con leggi basate sul patriarcato, il sessismo e la segregazione razziale. Alle persone di colore non è permesso vivere insieme ai bianchi, sono considerati una forza lavoro da utilizzare solo all’occorrenza oltre ad essere velatamente disprezzati e quindi isolati.

Ecco, allora, che emergono in questo contesto la figura di Katherine Johnson, che assieme alle sue due amiche, affrontarono i problemi derivanti dalle leggi a sfavore del colore della loro pelle (il razzismo) e dell’insofferenza degli uomini verso la richiesta dei diritti femminili (il sessismo). Si pensi, ad esempio, che queste donne dovevano servirsi di toilette differenti, collocate in un’area lontana e isolata da tutto, rispetto al personale NASA a causa del colore della loro pelle. La pellicola, quindi, non narra soltanto aspetti scientifici in cui la protagonista principale tracciò le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11, programmi che permisero alla NASA di inviare l’uomo in orbita e poi sulla luna, eseguendo complessi calcoli a mano e finendo alla fine per abbattere le barriere razziali con eleganza, competenza e modestia.

 


Creola Katherine Johnson, conosciuta anche come Katherine Goble (White Sulphur Springs, 26 agosto 1918 – Hampton, 24 febbraio 2020)

Creola Katherine Johnson, insieme alle colleghe Dorothy Johnson Vaughan, Mary Jackson, è stata una delle primissime scienziate afroamericane ad aver lavorato alla NASA. il suo contributo alla sviluppo tecnologico e alle lotte razziali è stato così importante da diventare una vera e propria icona dei diritti delle donne. Pur essendo costretta a lavorare in condizioni segregate, seppe mettersi in risalto grazie alla sua straordinaria attitudine a svolgere calcoli complessi a mano con una precisione superiore a quella dei calcolatori, che li a poco sarebbero stati introdotti alla NASA. Alla NASA il suo compito era infatti quello di calcolare le traiettorie delle orbite (paraboliche e iperboliche), le finestre di lancio e i percorsi di ritorno di emergenza per diverse missioni spaziali come il progetto Mercury (il primo programma di volo spaziale umano americano con i piloti John Glenn e Alan Shepard), e per i voli sulla Luna con l’Apollo 11 e del programma Space Shuttle. Progettò anche i primissimi piani per una missione umana su Marte. A testimonianza della sua particolare bravura nel calcolo si può ricordare il seguente fatto: quando la NASA decise di introdurre i calcolatori per svolgere automaticamente i calcoli, l’allora astronauta John Glenn accetto di volare solo se la NASA avesse fatto fare alla Johnson la verifica dei calcoli eseguiti dal computer. All’età di 97, la Johnson è stata insignita della Medaglia Presidenziale della Libertà dal presidente Barack Obama, la massima onorificenza civile americana.

 


Dorothy Johnson Vaughan (Kansas City, 20 settembre 1910 – Hampton, 10 novembre 2008)

Dorothy è stata una matematica e programmatrice statunitense afro-americana che ha lavorato per il National Advisory Committee for Aeronautics (NACA) e successivamente per la NASA, al Langley Research Center a Hampton, in Virginia. Considerata un calcolatore umano, operando nel gruppo segregato di donne afroamericane presso la NASA, era in grado di risolvere complessi calcoli matematici a mano. La sua specializzazione la portò allo studio dei percorsi di volo, nella famiglia dei lanciatori Scout e nella programmazione di calcolatori FORTRAN. Assunse in seguito l’incarico di primo supervisore di colore del NACA. Quando Dorothy scopre che nel centro sta per essere installato il calcolatore IBM 7090 e intuendo che le macchine avrebbero sostituito le persone nei calcoli, si dedicò all’inizio degli anni ’60 allo studio e all’insegnamento dei linguaggi di programmazione per permettere alle colleghe donne di acquisire indispensabili competenze per adeguarsi ai cambiamenti evitando che perdessero il posto di lavoro.

 


Mary Winston Jackson (Hampton, 9 aprile 1921 – Hampton, 11 febbraio 2005)
Insegnante di matematica iniziò la sua carriera nelle missioni spaziali lavorando come calcolatore umano prima al NACA e successivamente alla NASA. Fu la prima donna di colore a lavorare alla NASA e raggiunse questo obiettivo dopo aver vinto una causa legale che le vietava di partecipare a un corso serale di ingegneria per soli bianchi. Il suo compito alla NASA era quello di studiare il flusso dell’aria al fine di migliorare l’aerodinamica degli aeroplani. Curiosa e incredibile la sua storia che dopo aver raggiunto l’apice del successo conseguendo il titolo più alto all’interno del dipartimento di ingegneria, decise di accettare una retrocessione per poterle ricoprire il ruolo di amministratore nel settore delle Pari Opportunità. In questo modo  contribuì a introdurre cambiamenti consentendo alle donne e ad altre minoranze di avere maggiori diritti.

Margaret Hamilton (1936 – Paoli – (Indiana)), la donna che ci portò sulla Luna con un codice

Il contributo di Margaret fu fondamentale al successo dell’allunaggio del 1969. Direttrice del Software Engineering Division del MIT Instrumentation Laboratory, Margaret sviluppò il software di bordo del programma Apollo 11. Un elenco di istruzioni che permisero al computer di lavorare correttamente risolvendo un momento critico dello sbarco sulla Luna, garantendo il successo della missione.

Kitty O’Brien Joyner (11 luglio 1916 – 16 agosto 1993)  primo ingegnere donna della NASA

Kitty non è stata soltanto la prima donna a laurearsi in ingegneria presso l’università della Virgilia, ma è anche il primo ingegnere di sesso femminile della NASA. Lavorando prima alla NACA e successivamente alla NASA con la mansione di responsabile dei sistemi elettrici per diverse gallerie del vento, utilizzate per testare nuovi progetti di aeromobili. Il suo lavoro ha contribuito alla ricerca nell’aeronautica, nel volo supersonico, nei profili alari e nello standard di progettazione di aeromobili.

 


Annie J. Easley (Birmingham (Alabama), 23 aprile 1933 – Cleveland, 25 giugno 2011) una delle prime programmatrici afroamericane contribuendo allo sviluppo del software per Centaur (un razzo usato per lanciare satelliti e navicelle nello spazio)

Annie è stata una delle prime programmatrici afroamericane contribuendo allo sviluppo del software per Centaur (un razzo usato per lanciare satelliti e navicelle nello spazio)

 


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