Il 3G: la tecnologia che ha rivoluzionato nel 2006
Il termine 3G (acronimo di 3rd Generation), nel campo della telefonia cellulare, indica le tecnologie e gli standard di terza generazione.
Il primo paese a introdurre la tecnologia 3G su scala commerciale è stato il Giappone: nel 2005 circa il 40% delle utenze erano esclusivamente su reti 3G e la transizione della maggior parte delle utenze da reti 2G a 3G fu conclusa dal 2006.
Le iniziali prospettive di forte crescita del mercato hanno portato, soprattutto in Europa, e in Italia in particolare, a far sì che le aste tra gli operatori di telefonia mobile per la concessione delle licenze per l’utilizzo della banda siano state viste dai governi nazionali come possibili fonti di introito e abbiano effettivamente richiesto agli operatori aggiudicatisi le gare grossi investimenti (nell’ordine di milioni di euro); questo fatto – unito alla necessità degli ulteriori notevoli investimenti necessari all’implementazione delle reti di telecomunicazioni 3G – ha portato diversi operatori a trovarsi in difficoltà finanziarie e, come conseguenza, ha ritardato l’effettiva operatività dei servizi di terza generazione in molti paesi.
I servizi abilitati dalle tecnologie di terza generazione consentono il trasferimento sia di dati “voce” (telefonate digitali) sia di dati “non-voce”, ad esempio download da internet, invio e ricezione di email e instant messaging.
L’esperienza giapponese ha mostrato tuttavia che la videotelefonia è lungi dall’essere la killer-application delle reti 3G e occupa solo una frazione dei servizi offerti e fruiti su tali reti; tra i servizi di maggiore interesse per gli utenti vi è, ad esempio, il downloading di file musicali, l’utilizzo di servizi video a contenuto generato dall’utente, come videoblog e moblog, e di servizi di incontri in video, denominati video dating.
Le tecnologie 3G sono basate sulle specifiche ITM-2000 emanate dall’ITU: originariamente pensato per essere uno standard univoco e unificato a livello mondiale il 3G è stato in realtà implementato in quattro differenti standard.
Lo standard UMTS (Universal Mobile Telecommunications System), basato sul W-CDMA in onde radio, è lo standard prevalente nei paesi dove viene usato il GSM (la maggioranza di quelli europei) e viene gestito dal 3GPP, organizzazione che è responsabile anche degli standard GSM, GPRS ed EDGE.
Altro significativo standard 3G è il CDMA 2000, un’evoluzione dello standard CDMA IS-95 sviluppato in ambito 2G. Gli operatori che hanno installato reti basate su tale standard sono prevalentemente in America, Giappone e Corea. Tale standard viene gestito dal 3GPP2, organizzazione separata e indipendente dalla 3GPP ed è stato adottato dall’ITU.
Alcune delle tecnologie trasmissive utilizzate da tale tipologia di reti sono la 1xRTT, la CDMA2000-1xEV-DO e la 1xEV-DV.
Le velocità di trasmissione dati offerte dallo standard vanno da 144 kb/s fino a oltre 3 Mb/s.
TD-SCMA è uno standard meno noto, sviluppato in Cina dalla Datang e dalla Siemens AG che ne prevedevano l’operatività per il 2005.
Le velocità di trasmissione dati offerte dal WIDEBAND CDMA vanno da 384 kb/s fino ad 2 Mb/s: se usato in una WAN il protocollo consente velocità di 384 kb/s mentre raggiunge 2 Mb/s con una LAN. È stato anch’esso adottato dall’ITU.
La tecnologia 3G è stata soppiantata dalla tecnologia 4G, molto veloce, incrementata dallo standard LTE.
Ha una velocità di 1 gbps come una normale ADSL che ha una velocità di 20 mbps
N.B: vi lascio i collegamenti sottolineati per chi vuole approfondire meglio l’argomento
BRANCA SIMONE