Android SDK

Android SDK è un ambiente di sviluppo che ti permette di realizzare applicazioni per Android. Android è il sistema operativo open source per dispositivi mobili promosso da Google e realizzato dalla Open Handset Alliance. Basato su Linux, lancia ufficialmente la sfida ai collaudati Symbian e Windows Mobile. Rivolgendosi ai programmatori, “Big G” ha sviluppato Android SDK, un pacchetto contenente le API e tutti gli strumenti necessari per realizzare software compatibili con il nuovo sistema. Android SDK contiene anche un emulatore con il quale testare i programmi creati. È comodo da utilizzare ma è interamente in lingua inglese. L’interfaccia simula un sistema operativo Android, e offre già alcuni strumenti noti ai più, come Google Maps e il classico motore di ricerca che si attiva di default utilizzando il browser, molto comodo per navigare.

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L’ ambiente di sviluppo è composto dai seguenti componenti:

  • Android SDK (Software      development kit) disponibile per i diversi sistemi operativi

Il requisito indispensabile per installare l’intero ambiente di sviluppo è ovviamente la presenza del JDK (Java Developer Kit).

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COME ISTALLARE L’SDK

  • Per creare l’ambiente Android: scaricare il pacchetto Android SDK Starter. Il pacchetto SDK Starter non è un completo ambiente di sviluppo comprende solo il nucleo SDK Tools, che si può utilizzare per scaricare il resto dei componenti SDK. E’ possibile scaricare l’ultima versione del pacchetto SDK Starter alla SDK download page. (Assicurarsi di scaricare il pacchetto appropriato per il proprio sistema operativo).
  • Dopo aver scaricato, bisogna scompattare l’archivio Android SDK in una posizione a vostra scelta del vostro file system. Per impostazione predefinita, i file SDK sono in una directory chiamata android-sdk-<machine-platform>. Prendere nota del nome e del percorso della directory SDK che avete scompattato sul sistema; è necessario fare riferimento alla directory SDK più tardi, quando si imposta il plugin ADT o quando si utilizzano gli strumenti SDK.
  • una volta installato il tutto bisogna avviare il download degli altri componenti tramite AVD Manager. Quindi bisogna accedere alla cartella android-sdk-<machine-platform> e lanciare.
  •  bisogna scegliere i componenti aggiuntivi per integrare le funzionalitè dell’ambiente. I componenti richiesti sono oltre al SDK Tools che è già presente nella cartella, bisogna selezionare la Platform SDK che è necessaria per la compilazione, e la creazione di un Virtual Android Device (AVD) che sarebbe l’emulatore per testare le applicazioni. Inoltre è raccomandato scaricare anche la documentazione, i driver USB – per testare direttamente le applicazioni sul un dispositivo collegato al computer (solo per utenti Windows, poichè Linux e Mac-OS hanno già questi driver) – ed infine gli esempi compresi di codici sorgenti.
  • Fatto ciò resta configurare velocemente il Plugin in modo tale da collegarlo all’SDK Android. Andare sulla voce Windows -> Preferences e selezionare Android. A questo punto bisogna specificare la directory di installazione dell’SDK (android-sdk-<machine-platform>).

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Configurare l’emulatore

Come ultimo passaggio resta configuare l’emulatore in caso non si dispone di un dispositivo reale che monta Android. Selezionate Window -> Android SDK and AVD Manager, oppure potete aprire l’ADV Manager direttamente dalla directory di Android come abbiamo visto sopra. Dal menu a sinistra bisogna selezionare la voce Virtual Device e cliccare sul tasto New a destra del pannello. Si aprirà un’altra finestra dove bisogna specificare il nome, ad esempio Android Emulator, e il Target dove potete selezionare le Api Level; e per concludere cliccate su Create ADV.Nell’universo Android si sente spesso dire che di una versione sono stati rilasciati il codice sorgente e l’SDK.  In effetti si parla di uno dei concetti fondamentali di Android, ovvero il sistema open source sviluppabile autonomamente dagli utenti. SDK è una sigla che sta per Software Development Kit, vale a dire un kit di sviluppo di software. Attraverso questo kit di sviluppo, qualsiasi utente potrà procurarsi il codice sorgente di ogni versione Android e modificarlo o migliorarlo autonomamente. Il codice sorgente è un testo scritto in linguaggio di programmazione che, una volta elaborato, porterà alla realizzazione di un programma eseguibile dal processore. I linguaggi di programmazione alla base della maggior parte delle applicazioni per Android sono sono Java C/C++. Con l’SDK, scaricabile dal sito ufficiale, sarà quindi possibile disporre su pc di un’interfaccia per lanciare applicazioni Android e modificarle. Una volta scaricato il kit di sviluppo dal sito ufficiale, si dovrà decomprimere il file in una cartella a scelta. Il passo successivo sarà lanciare SDK Manager, che verificherà la presenza di eventuali pacchetti di sviluppo installati sul vostro pc e vi mostrerà la lista dei pacchetti disponibili per il download.

Ora il settaggio del pc è completato;bisogna occuparsi dei settaggi dello smartphone. Questo significa essenzialmente abilitare da Impostazioni → Opzioni Sviluppo la modalità Debug USB e successivamente collegare il device al pc tramite cavo USB. In questo modo il sistema ci chiederà di installare i drivers. Questo procedimento si può fare in forma manuale selezionando la cartella google-usb_driver all’interno della cartella SDK.

SDK e codice sorgente di Android 4.2

Pochi giorni fa è cominciato l’aggiornamento ad Android 4.2 per i primi device, e parallelamente è stato rilasciato anche il codice sorgente del sistema. Gli utenti interessati a scaricare il codice sorgente della nuova versione di Android lo possono trovare al sito ufficiale AOSP (Android Open Source Project).

Ma a chi è utile in effetti lo scaricamento del codice?

Per gli sviluppatori Android avere a disposizione il codice sorgente della nuova versione è vitale in caso si debbano effettuare interventi di compatibilità delle proprie applicazioni con le ultime versioni. Su Android 4.2, ad esempio, pur non essendoci stati drastici cambiamenti nell’interfaccia sono state aggiunte molte nuove funzioni che possono interferire con il funzionamento delle app non ottimizzate. Ogni volta che viene rilasciato un codice sorgente e una SDK, la comunità Android non ha che da esserne lieta. Lo sviluppo indipendente ha ormai raggiunto livelli altissimi tanto da porsi come valida alternativa alle versioni Android ufficiali.