Il computer più piccolo del mondo

Il computer più piccolo del mondo

Nel 2014, gli ingegneri dell’università americana del Michigan riuscirono a realizzare il computer più piccolo del mondo, il Micro Mote Michigan da 2x2x4 mm. Il Micro Mote (o M3) è un sistema di rilevamento intelligente (smart sensing system) con il quale si è dato il via ad una nuova era di Internet delle cose (IoT, Internet of Thinks). Il sistema è in grado di acquisire dati (attraverso dei sensori), di processarli, di memorizzarli e di prendere delle decisioni su quello che dovrà fare e infine è in grado di esportare i dati in uscita (via radio). Nella seguente fotografia si possono osservare le sue dimensioni rispetto al bordo di una monetina:

A febbraio del 2018, l’M3 è stato superato, in dimensioni, da un sistema presentato dall’IBM grande 1x1x1 mm con diverse centinaia di migliaia di transistor. Nella seguente fotografia si possono osservare le sue dimensioni rispetto a quelle dei granelli di sale:

Nella seguente immagine, invece, si possono osservare 64 di questi sistemi montati su un’unica scheda:

Nonostante le ridotte dimensioni, il nano calcolatore possiede una sufficiente potenza elaborativa, pari a quella di un processore x86 degli anni ’90, comunque adatta alla IoT. L’impiego di questo dispositivo è in un tutto quelle realtà in cui è necessario monitorare, analizzare e comunicare i dati raccolti. Con l’introduzione di questi nuovi oggetti permetterà di ridurre i costi di produzione (meno di dieci centesimi di dollaro). Secondo gli ingegneri dell’IBM, questi nuovi dispositivi verranno integrati nei prossimi anni in ogni oggetto che utilizziamo quotidianamente per svariati compiti, uno fra tutti, il monitoraggio degli spostamenti di un bene (la tracciabilità ovvero il sistema di blockchain), al fine di risalire a determinate informazioni di produzione (si pensi ad un bene del reparto di alimentazione in cui è indispensabile tracciarne la provenienza e quindi la qualità) e segnalare eventuali furti, frodi e inadempienze varie. Il minicomputer sarà anche in grado di compiere attivamente alcune azioni basilari, come ordinare i dati raccolti e trasmetterli.

Si parla quindi di intelligence of things.

 

A giugno dello stesso anno (2018) l’Università del Michigan si è ripreso il primato del computer più piccolo al mondo, battendo quindi quello dell’IBM che in realtà non è mai stato realizzato. È grande appena 0,3 mm di lunghezza.

Nella seguente immagine si possono osservare le sue dimensioni paragonate a quelle di un chicco di riso:

Questo piccolissimo sistema sarà in grado, ad esempio, di rilevare la pressione all’interno dell’occhio e l’eventuale presenza di glaucoma, di analizzare da vicino il cancro, di studiare i processi vitali di piccoli animali e visualizzare possibili giacimenti di petrolio. Gli ingegneri del progetto ritengono che tali dispositivi possano possedere dei sensori di temperatura così piccoli e biocompatibili da poter essere impiantati negli animali da laboratorio e studiare le cellule tumorali che crescono intorno ad esso: studiando le variazioni di temperatura all’interno di un tumore, rispetto al tessuto normale, è possibile capire se una terapia sta funzionando o meno.

Questo nuovo dispositivo è troppo piccolo per avere tradizionali antenne radio per la trasmissione e ricezione dei dati, perciò comunicano dati sfruttando la luce visibile.

Proprio per le sue minuscole dimensioni e per il fatto che se non viene alimentato questo minuscolo computer perde tutti i dati, questo dispositivo è stato oggetto di critiche sollevate da IBM.

Al di là di tutte le critiche possibili e immaginabili, possiamo però affermare con certezza questi dispositivi microscopici, siano o non siano definibili computer, potranno essere utilizzati in tanti campi come ad esempio quello della medicina.

 

Attività

Si richiede di stabilire quali caratteristiche deve possedere un dispositivo per poterlo classificare come un computer.

Si richiede di ricercare in quali campi applicativi questi dispositivi possono essere impiegati.