DONNE E INNOVAZIONI
Genio, intuizione, studio e applicazione: come le donne hanno contributo allo sviluppo tecnologico.
L’informatica non è un settore prettamente maschile, dove grandi nomi come quelli di Alan Turing, Charles Babbage, John von Neumann, Federico Faggin, Bill Gates, Steve Jobs e Tim Berners-Lee hanno contribuito allo sviluppo tecnologico. Dietro a grandi conquiste tecnologiche e informatiche ci sono anche donne.
- Ada Byron Lovelace
- Grace Murray Hopper
- Hedy Lamarr
- Radia Perlman
- Sophie Wilson
- Edith Clarke
- Margaret Hamilton
- Dorothy Johnson Vaughan
- Kitty O’Brien Joyner
- Annie Easley
Ada Byron Lovelace (1815 – 1852): la prima programmatrice
Ada Lovelace, unica figlia legittima del noto poeta inglese George Byron, fu cresciuta da sua madre perché suo padre se ne andò di casa prima che compisse il primo anno di età. La madre, Anne Isabella Milbanke, terrorizzata dall’idea che potesse percorrere la carriera di poetessa come il padre, le fece studiare matematica.
Adà è considerata la prima programmatrice della storia, poiché nel 1843 scrisse il primo programma per computer della storia: infatti studiando la macchina analitica di Babbage (un marchingegno meccanico in grado di fare calcoli), arrivò ad elaborare un algoritmo capace di generare i numeri di Bernoulli. Fu il primo algoritmo pensato espressamente per una macchina.
Inoltre in uno dei suoi numerosi articoli, predisse che le macchine un giorno sarebbero state in grado di fare molto più che meri calcoli numerici, ipotizzando che la macchina di Babbage era in grado anche di comporre musica, disegni (la grafica) o svolgere processi scientifici complessi.
Il linguaggio di programmazione sviluppato nel 1980 dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti si chiama ADA in suo onore.
Grace Murray Hopper (1906 – 1992) l’ammiraglio che inventò uno dei primi linguaggi di programmazione (il Cobol)
Nata nel 1906 a New York, è considerata una pioniera della programmazione informatica, passata alla storia per essere stata la prima ad aver realizzato un linguaggio di programmazione indipendente dalla macchina (COBOL) nel 1949, uno dei primi linguaggi della storia. Si pensi che il COBOL è ancora utilizzato in molti software nel campo bancario. A Grace si deve anche l’invenzione di un metodo per eliminare bug informatici attraverso analisi periodiche del codice sorgente (il debugging). Nel 1934 ottiene il Ph.d in matematica a Yale e nel 1943 si arruolò volontaria nella Marina militare (le fu concessa una deroga in quanto non possedeva i requisiti fisici necessari e raggiunse negli anni il grado di ammiraglio) e integrata nel team che lavorava allo sviluppo dei programmi per il computer Mark I. Il suo contributo fu fondamentale nella stesura del programma di decriptazione dei codici usati nelle comunicazioni delle forze dell’Asse durante la Seconda Guerra Mondiale.
Quando Mark 1, il computer principale della Marina degli Stati Uniti, smise di funzionare, Grace si accorse di una falena rimasta intrappolata nella macchina: tolto il bug, eliminato l’errore di funzionamento. Da qui il nome in gergo di bug di sistema per indicare un errore programmazione del software.
Alla fine della guerra, assunta dalla Eckert-Mauchly Computer Corporation (la Marina rifiutò la sua richiesta di arruolamento in pianta stabile, salvo poi richiamarla più di una volta per lavorare a diversi progetti militari anche dopo il pensionamento), inizia a lavorare all’UNIVAC I, il primo computer commerciale della storia (18 installazioni tra il 1951 e il 1954 presso grossi enti e aziende).
Hedy Lamarr (Vienna, 1914 – Altamonte Springs, 2000): la femme fatale
È curioso che un’attrice hollywoodiana, autentica femme fatale dei cinema in bianco e nero, sia stata una donna che ha contribuito allo sviluppo tecnologico.
Nata a Vienna nel 1914, inizia la carriera di attrice nel cinema austriaco. Fece scandalo per una scena di nudo nel film cecoslovacco Extase, in cui per la prima volta nella storia del cinema un’attrice è protagonista della pellicola. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale collabora col musicista George Antheil e insieme brevettano un sistema di guida a distanza dei siluri subacquei (i torpedo), basato sull’invio e la ricezione di frequenze radio, in modo che non potessero essere intercettati (il Secret Communication System). Ignorato dalla Marina Statunitense impegnata nella seconda Guerra Mondiale, il sistema studiato da Hedy è oggi alla base della tecnologia di trasmissione del segnale usata nella telefonia e nelle reti wireless. Il primo prototipo era composto da una tastiera di pianoforte in cui ogni tasto produceva un diverso segnale ad una data frequenza. Nonostante fu brevettato nel 1942, fu utilizzato per la prima volta solo una ventina di anni dopo, ed è alla base della tecnologia di trasmissione del segnale spread spectrum (o spettro espanso), cioè quello utilizzato nelle reti wireless, nei GPS, nel bluetooth e nella telefonia mobile.
Hedy ha anche un altro primato: fu la prima attrice protagonista nella storia del cinema a recitare una scena completamente nuda. La carriera d’attrice fu la sua prima scelta. Iniziò a lavorare in Austria e dopo un matrimonio poco idilliaco con un trafficante d’armi (che forniva armi ad Hitler e Mussolini) si trasferì negli USA per sfuggire dal Nazismo, e iniziò a lavorare con i maggiori registi e a fianco dei più celebri attori hollywoodiani del suo tempo: Spencer Tracy, Clark Gable, Judy Garland e James Stewart.
Radia Perlman (Portsmouth, 1951): i protocolli alla base di Internet
Nata nel 1951, nota con l’affettuoso soprannome di “la madre di Internet”, consegue il Ph.d in informatica presso il MIT nel 1988. Radia è famosa per aver sviluppato il protocollo STP (Spanning Tree Protocol), colonna portante del web, un protocollo di comunicazione standard server-client che garantisce la robustezza delle rete complesse. Senza questo protocollo di comunicazione i computer non potrebbero connettersi, e Internet come lo conosciamo oggi potrebbe non esistere. Attualmente lavora alla Dell EMC.
Sophie Wilson (1957 – Roger Wilson): dai PC agli smartphone
Inusuale anche la storia di Sophie, che progettò un alimentatore automatico per le mucche. L’importanza di questa invenzione è legata al fatto che utilizzava un processore MOS 6502, un nuovo microchip a basso costo realizzato dalla MOS Technology. Questo processore inaugurerà l’era dei computer a prezzi accessibili. Successivamente, lavorando per la Acorn Computers Ltd, realizzò l’Acorn Micro-computer (il primo di una lunga serie di PC messi sul mercato dall’azienda) che utilizzava il linguaggio di programmazione messo a punto dalla stessa Wilson: il BBC BASIC (una variante del BASIC). I risultati di vendita furono incredibili, infatti furono venduti più di un milione di esemplari a fronte di obiettivo di vendita di 12.000. Nel 1983 inizia a lavorare ad uno dei primi processori RISC, l’Acorn RISC Machine, rilasciato nel 1985 e universalmente conosciuto come ARM: è il modello usato a partire dal 2012 nel 95% degli smartphone in commercio. Attualmente lavora presso Broadcom in qualità di Director of IC Design.
Edith Clarke (1883 – 1959): la calcolatrice super potente
Edith fu la prima donna ingegnere, nonché la prima docente ad ottenere una cattedra all’Università del Colorado. Studiò ingegneria al MIT (Massachusetts Institute of Technology) e fu la prima donna a conseguire un master in ingegneria elettronica in quell’università. Finiti gli studi, lavorò alla General Electric come supervisione dei computer nel reparto d’ingegneria delle turbine. Inventò una calcolatrice super potente, oggi nota come calcolatrice Clarke, in grado di eseguire calcoli complessi dieci volte più velocemente rispetto agli strumenti di calcolo dell’epoca.
Margaret Hamilton (1936 – Paoli – (Indiana)), la donna che ci portò sulla Luna con un codice
Il contributo di Margaret fu fondamentale al successo dell’allunaggio del 1969. Direttrice del Software Engineering Division del MIT Instrumentation Laboratory, Margaret sviluppò il software di bordo del programma Apollo 11. Un elenco di istruzioni che permisero al computer di lavorare correttamente risolvendo un momento critico dello sbarco sulla Luna, garantendo il successo della missione.
Dorothy Johnson Vaughan (Kansas City, 20 settembre 1910 – Hampton, 10 novembre 2008), la matematica in grado di risolvere calcoli più velocemente di un calcolatore
IL DIRITTO DI CONTARE
Dorothy è stata una matematica e programmatrice statunitense afro-americana che ha lavorato per il National Advisory Committee for Aeronautics (NACA) e successivamente per la NASA, al Langley Research Center a Hampton, in Virginia. Considerata un calcolatore umano, operando nel gruppo segregato di donne afroamericane presso la NASA, era in grado di risolvere complessi calcoli matematici a mano. La sua specializzazione la portò allo studio dei percorsi di volo, nella famiglia dei lanciatori Scout e nella programmazione di calcolatori FORTRAN. Assunse in seguito l’incarico di primo supervisore di colore del NACA. Quando Dorothy scopre che nel centro sta per essere installato il calcolatore IBM 7090 e intuendo che le macchine avrebbero sostituito le persone nei calcoli, si dedicò all’inizio degli anni ’60 allo studio e all’insegnamento dei linguaggi di programmazione per permettere alle colleghe donne di acquisire indispensabili competenze per adeguarsi ai cambiamenti evitando che perdessero il posto di lavoro.
La sua storia è stata recentemente raccontata nel libro del 2016 di Margot Lee Shetterly, “Il diritto di contare” (Hidden Figures) e adattato, sempre nel 2016, nel film biografico omonimo, con Octavia Spencer che ricopriva i suoi panni.
Il diritto di contare è la storia vera di tre matematiche, scienziate e fisiche afroamericane Katherine Johnson, Dorothy Johnson Vaughan e Mary Jackson, che lavoravano agli inizi degli anni ’60 alla NASA collaborando alle missioni spaziali degli Stati Uniti. Nel racconto si uniscono aspetti umani in cui la Dorothy sfidò razzismo e sessismo, e contenuti scientifici in cui la protagonista principale tracciò le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11 eseguendo complessi calcoli a mano.
Kitty O’Brien Joyner (11 luglio 1916 – 16 agosto 1993) primo ingegnere donna della NASA
Kitty non è stata soltanto la prima donna a laurearsi in ingegneria presso l’università della Virgilia, ma è anche il primo ingegnere di sesso femminile della NASA. Lavorando prima alla NACA e successivamente alla NASA con la mansione di responsabile dei sistemi elettrici per diverse gallerie del vento, utilizzate per testare nuovi progetti di aeromobili. Il suo lavoro ha contribuito alla ricerca nell’aeronautica, nel volo supersonico, nei profili alari e nello standard di progettazione di aeromobili.
Annie J. Easley (Birmingham (Alabama), 23 aprile 1933 – Cleveland, 25 giugno 2011) una delle prime programmatrici afroamericane contribuendo allo sviluppo del software per Centaur (un razzo usato per lanciare satelliti e navicelle nello spazio)
Annie è stata una delle prime programmatrici afroamericane contribuendo allo sviluppo del software per Centaur (un razzo usato per lanciare satelliti e navicelle nello spazio)